Alberi
Nessuno di voi si è mai fermato ad osservare un albero?
Uno di quegli alberi imponenti e contorti, che hanno visto migliaia di persone sfilargli davanti. Alberi che sono lì da centinaia di anni e che spesso portano sulla “pelle” i segni del passaggio della storia, come vecchi veterani.
Io non so se voi gli abbiate mai notati, ma quando vedo questi alberi immensi che si stagliano sul cielo non posso fare a meno di fermarmi e osservarli.
Mi fanno sentire così effimera.
Mi sembrano come dei vecchi saggi che possono insegnarmi molto solo stando lì ad osservarli, ad annusare l’aria attorno ad essi.
Non riesco a non sfiorarne le foglie.
Sento la tranquillità quando finalmente posso sedermi nell’incavo delle radici e sentire l’energia che fluisce in me.
Potrà anche sembrare stupido ma questo rispetto per gli alberi è parte integrante della nostra storia, solo che molti di noi lo hanno dimenticato.
Per tante persone gli alberi sono solo quelle cose che ornano i viali cittadini, che riempiono l’aria di polline, che perdono la resina sulle carrozzerie e che perdono le foglie sui balconi.
Gli alberi sono molto di più. Sono i nostri alter ego. Anche loro sanguinano se sono feriti e nel nostro inconscio ci identifichiamo con loro.
La psicologia è concorde nell’affermare che sognare o immaginare un albero equivale ad autorappresentarci.
Le radici rappresentano la connessione con il nostro corpo, il tronco il modo in cui convogliamo le nostre energie attraverso la crescita, il sesso, i pensieri e le emozioni. I rami rappresentano le nostre abilità e la direzione della nostra vita e i germogli rappresentano le nostre aspirazioni e la crescita personale.
Uno di quegli alberi imponenti e contorti, che hanno visto migliaia di persone sfilargli davanti. Alberi che sono lì da centinaia di anni e che spesso portano sulla “pelle” i segni del passaggio della storia, come vecchi veterani.
Io non so se voi gli abbiate mai notati, ma quando vedo questi alberi immensi che si stagliano sul cielo non posso fare a meno di fermarmi e osservarli.
Mi fanno sentire così effimera.
Mi sembrano come dei vecchi saggi che possono insegnarmi molto solo stando lì ad osservarli, ad annusare l’aria attorno ad essi.
Non riesco a non sfiorarne le foglie.
Sento la tranquillità quando finalmente posso sedermi nell’incavo delle radici e sentire l’energia che fluisce in me.
Potrà anche sembrare stupido ma questo rispetto per gli alberi è parte integrante della nostra storia, solo che molti di noi lo hanno dimenticato.
Per tante persone gli alberi sono solo quelle cose che ornano i viali cittadini, che riempiono l’aria di polline, che perdono la resina sulle carrozzerie e che perdono le foglie sui balconi.
Gli alberi sono molto di più. Sono i nostri alter ego. Anche loro sanguinano se sono feriti e nel nostro inconscio ci identifichiamo con loro.
La psicologia è concorde nell’affermare che sognare o immaginare un albero equivale ad autorappresentarci.
Le radici rappresentano la connessione con il nostro corpo, il tronco il modo in cui convogliamo le nostre energie attraverso la crescita, il sesso, i pensieri e le emozioni. I rami rappresentano le nostre abilità e la direzione della nostra vita e i germogli rappresentano le nostre aspirazioni e la crescita personale.
Etichette: botany
1 Commento:
Che bello il tuo blog Vale...
E io che non sapevo manco che esistesse e mi chiedevo cosa volesse dire il tuo messaggio personale di MSN, finché ieri sera la Enu me l'ha detto =)
Passerò di qui più spesso ora.
Un abbraccio!
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